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DISINFORMAZIONE MASCHERINE: IL GIUSTO VALORE DA RICONOSCERE ALLE MASCHERINE FILTRANTI
La circolare del ministero della salute (0003572-P del 18 marzo 2020) sancisce, in relazione all’art.16 comma 2 D.L. 18 17.03.2020 (“Cura Italia”), la possibilità di utilizzo delle mascherine filtranti.
Accanto alle FFP2 e FFP3 destinate a ben precisi operatori e contesti (si rimanda al vademecum pubblicato sul blog qualche giorno fa), a fronte della situazione emergenziale e della carenza di dispositivi, viene introdotta una terza categoria di dispositivi di protezione… quello delle mascherine filtranti.
Le mascherine filtranti, riprendendo testualmente la circolare, possono essere utilizzate da “…tutti gli individui presenti sul territorio nazionale, ai quali è comunque richiesto di rispettare le disposizioni in tema di distanziamento sociale e le altre regole precauzionali….”
Le mascherine filtranti non sono ne dispositivi medici ne tantomeno classificabili come specifici D.P.I., in deroga alle vigenti norme possono essere commercializzate senza marchio CE (per la durata dell’emergenza). Naturalmente non devono arrecare danni o aggiungere rischi agli utilizzatori!
Sul tema c’è però notevole confusione, vi basti leggere i commenti di molti utenti sui social network sull’argomento… dove emerge solo tanta smania di scrivere e zero voglia di approfondire e documentarsi.
In realtà è grazie a questa produzione straordinaria decretata nel “Cura Italia” che è possibile fronteggiare una domanda altrimenti insostenibile e acquistando la mascherina filtrante si lascia indirettamente i dispositivi con requisiti specifici agli operatori sanitari e ai contesti essenziali.
Il cittadino può utilizzarle nel quotidiano, per la spesa o per recarsi in banca giusto per fare degli esempi, tutelando se stesso e gli altri. Non ci stancheremo mai di ricordare che la mascherina (a prescindere dalla tipologia) non è mai la panacea a tutti i mali… è un filtro per limitare il “droplet” ma è fondamentale, oltre che indossarla correttamente, rispettare tutte le altre precauzioni in fatto di “distanziamento sociale” e igiene.